Thursday 24 April 2008

Untouched by man.

Inutile negarlo: sono un fan della Fiji. Mi conquista l'idea che nell'elegante bottiglia quadrata (fatta con tanto PET di alta qualità) ci sia pura, incontaminata acqua proveniente da una sorgente artesiana di Viti Levu, la più grande isola dell'arcipelago delle Fiji. Mi titilla il pensiero che quest'acqua, come promette l'etichetta, sia estratta da una fonte sotterranea in modo tale da non venire a contatto neppure con l'aria, se non quando giri il tappo per aprire la bottiglia. Mi sollazza il "mouthfeel" vellutato, quasi setoso, garantito dall'alto contenuto di silicio (85mg/l). Mi gratifica il pensare che sia l'acqua più "esclusiva" del mondo, da 8 dollari a bottiglia nei minibar dei megahotel di Beverly Hills (e facciamo finta di non sapere che se ne producono 2 milioni di bottiglie al giorno e che si trova a $1,50 al pezzo in qualunque drugstore di Los Angeles...).

Così, dato che da noi la Fiji non arriva - si trova "ufficialmente" solo in USA, UK e Australia - l'ho presa via internet, grazie ad un onesto erborista padovano che me ne ha vendute 24 bottiglie da 500ml a un prezzo che mi vergogno a dire, recapitandomele però (e questo è un record) esattamente 18 ore dopo aver cliccato sul "Compralo Subito" di eBay.

Poi, passata la sete, mi è venuta voglia di saperne di più sulla meravigliosa, purissima, deliziosa acqua Fiji. Per imbottigliarla è stata costruita (ormai 10 anni fa) una fabbrica allo stato dell'arte, rispettosa dell'ambiente e operante grazie alla forza lavoro locale, in un arcipelago dove - pensate un po' - più di metà della popolazione non ha acqua potabile a disposizione, al punto che in certe situazioni di emergenza è la stessa Fiji a distribuirne ai locali: immaginatevi un fijiano alle prese con il colera e la malnutrizione, che si beve la stessa acqua delle star di Hollywood.

La fabbrica opera ininterrottamamente, 24 ore al giorno, e per farlo deve utilizzare 3 generatori di corrente a gasolio, che presumibilmente contaminano quello stesso ambiente "incontaminato" da cui è estratta la preziosa acqua. Le bottiglie di plastica arrivano dalla Cina, via nave: quella che ho appena bevuto ha quindi dovuto viaggiare fino alle Fiji per essere riempita, e poi presumibilmente verso gli USA, prima di venire importata dal mio amico padovano: insomma, un viaggio attorno al globo di circa 23mila chilometri.

Da ciò si può calcolare che per produrre una bottiglia da un litro di Fiji si consumano circa sei litri d'acqua (per la produzione della plastica e il raffreddamento dei vari macchinari), si usano 240 grammi di combustibili fossili (soprattutto per i trasporti) e si producono 0,25kg di anidride carbonica. Tutto questo moltiplicato per alcuni milioni di bottiglie alla settimana. Sarebbe meglio andare direttamente alle Fiji a prendersela: quasi quasi...

2 comments:

SS said...

Ciccio, ma bersi l'acqua dal rubinetto no, che dicono che quella di Milano sia pure eccellente? E tra l'altro ridurresti notevolmente la tua impronta ecologica...

e.BreakeR said...

Vuoi mettere il beneficio emozionale?! Quando apri la bottiglia ti sembra di ancora sentire il frangersi delle onde sull'atollo e il motore diesel che la pompa dal sottosuolo...

Io comunque ho preso una Brita (caraffa con filtri da sostituire) e chi s'è visto s'è visto. Vaffanculo al mercato delle acque minerali, italiani popolo bue.