Tuesday 22 April 2008

Mi vibram tutto

Guardate le suole delle vostre scarpe: forse ci troverete un bollino giallo con la scritta “Vibram”, anche se sono di produzione estera. La Vibram produce oggi 32 milioni di suole l’anno per oltre 1000 marchi di calzature; negli Stati Uniti il marchio è ai piedi di pompieri, poliziotti, esercito e persino dei Marines, tanto che gli americani sono convinti sia un brand made in USA e lo chiamano “vaibram”. Invece, la parola è la contrazione del nome di Vitale Bramani, che progettò la sua prima suola nel 1937 dopo che una tragica spedizione sul monte Rasica causò la morte di 6 suoi compagni. Si rivolse alla Pirelli per la creazione di una robusta suola in gomma: nacque così il famoso “Carrarmato”. Fu proprio con le suole Vibram che la spedizione italiana guidata da Ardito Desio conquistò la vetta del K2 nel 1954.

Nello stesso anno, in Italia, avviene una piccola rivoluzione industriale: la Candy, azienda nata dalle Officine Meccaniche Eden Fumagalli di Monza, lancia la Bi-Matic, la prima lavabiancheria semiautomatica con centrifuga. Oggi Candy è uno dei principali produttori europei di elettrodomestici e detiene anche i marchi Zerowatt e Gasfire. Ma nel settore elettrodomestici sono italiane anche Smeg (acronimo di Smalterie Metallurgiche Emiliane Guastalla, con sede appunto a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia), Ignis, Imetec, Indesit, Rex e Zoppas.

Non fatevi quindi ingannare dal loro suono straniero: molti marchi famosi che sembrano esteri sono in realtà italiani. Talvolta, come nel caso degli acronimi, per pura coincidenza; più spesso perché un brand vincente, riconoscibile e facile da pronunciare è la chiave per avere successo anche fuori dai nostri confini: è ad esempio il caso di Diesel, marchio d’abbigliamento giovane ormai presente in 80 paesi, la cui storia nasce nel 1978 da un’idea di Renzo Rosso, originario di Brugine, un paesino del padovano. Un piccolo centro privo persino di strade asfaltate, in cui Rosso coltivava il mito dell’America, stimolato anche dalla liberazione del paese da parte dell’esercito americano alla fine della guerra. Ecco perché il primo negozio monomarca Diesel (nome scelto perché pronunciabile allo stesso modo in tutte le lingue) fu aperto a New York, in Lexington Avenue, e proprio di fronte alle insegne del concorrente Levi’s. La Diesel, di cui Rosso mantiene il completo controllo fin dal 1985, ha sede a Molvena, in provincia di Vicenza, e dopo una fase produttiva con un forte “outsourcing” all’estero, oggi sta gradualmente tornando al vero “made in Italy”, e confeziona più della metà dei suoi capi del nostro paese. La Diesel commercializza anche i marchi Replay e 55DSL, il cui nome nasce dalla contrazione della parola “Diesel” e dall’anno di nascita di Renzo Rosso, il 1955.

Può ingannare anche il genitivo sassone della Tod’s, gruppo industriale di proprietà di Diego Della Valle che ha sede a Sant’Elpidio al Mare (AP). Curiosa la scelta del nome: Della Valle lo incontrò una trentina d’anni fa nell’elenco telefonico di Boston, e gli suonò bene. Oggi i famosi mocassini dalle caratteristiche suole con piccoli tacchetti in gomma sono un’icona in tutto il mondo, e il “Ralph Lauren italiano” (così lo ha definito la rivista New Yorker) ha portato al successo anche altri due marchi del gruppo, la linea d’abbigliamento Fay e le calzature Hogan, ispirate alle scarpe inglesi da cricket degli anni ’30. Per difendere quest’ultimo marchio Della Valle ha tentato persino di opporsi alla richiesta di registrazione avanzata da un famoso campione di wrestling, Hulk Hogan.

Sempre in tema di scarpe, sono italiane al 100% anche le Geox, marchio che nasce dalla fusione delle parole “geo” (terra in greco) ed “x”, lettera-elemento che simboleggia la tecnologia. La Geox, che ha sede a Baidene di Montebelluna (TV), è stata fondata nel 1995 e produce oggi quasi 5 milioni di paia di scarpe l’anno. Poco lontano sono nati i Moon Boot, ideati all’inizio degli anni ’70 su ispirazione degli stivali utilizzati per l’allunaggio. Li produce, ancora oggi, la Tecnica di Giavera del Montello, sempre in provincia di Treviso. Il marchio è stato registrato nel 1978; curiosamente, i Moon Boot sono fra le poche calzature che non presentano differenze fra destra e sinistra.

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