Friday 4 April 2008

Più Potenza per la mia Avanza

Se l'Italia è così affascinata dai nomi stranieri per i suoi marchi, il resto del mondo non disdegna affatto l'italiano per i suoi, specie in ambito gastronomico. Nei supermercati americani impazzano piatti a base di pasta e condimenti dagli improbabili nomi italiani o italianizzati, mentre è ormai un classico il marchio Chef Boyardee (il leader nel campo degli spaghetti... in scatola), nato dall'idea dell'emigrante Ettore Boiardi che cominciò a inscatolare pasta e sugo già a partire dagli anni '30. Suono nostrano anche per Sbarro, una catena di fast food all'italiana che nacque a Brooklyn nel 1959.
Due delle principali catene di 'coffee bar' del Regno Unito si chiamano Costa Coffe e Caffé Nero, mentre la famosa Starbucks, che ha punti vendita in tutto il mondo tranne che in Italia, definisce "baristas" gli addetti alla preparazione delle bevande e usa nomi italiani per le misure dei suoi bicchieri: "Grande" (che è in realtà la misura media) e "Venti" (la più capiente: si chiama così perché contiene venti once fluide).

Una vera passione per la nostra lingua la dimostrano anche i Giapponesi: molti negozi e catene usano parole italiane ("Caffé Veloce"), ma così fanno anche le grandi industrie, specie quelle automobilistiche. La Toyota ha lanciato, in molti casi solo in Giappone, auto chiamate Caldina, Solara, Sequoia, Avanza (qui sopra in foto), Altezza (da noi diventata la Lexus IS200), Innova, Carina e Corolla; la Honda ha risposto con Concerto, Domani, Integra e persino Mobilio, un'auto che da noi non andrebbe proprio per la maggiore. Non ha rinunciato a partecipare neppure Subaru, con le sue Impreza, Leone e Vivio, mentre il produttore di pneumatici Bridgestone ha chiama Potenza e Turanza i suoi modelli di punta. Anche nel campo dei videogiochi i giapponesi non disdegnano l'italiano, come testimoniato dal ben noto gioco di corse per PlayStation Gran Turismo e dalla meno nota simulazione calcistica Libero Grande. Tornando in Europa, non bisogna farsi sorprendere dai marchi di orologi di lusso, al 100% svizzeri, Rado e Movado (quest'ultima offre modelli chiamati Fiero, Certa, Dolce e Vizio). Più lontano il legame con due famosi marchi automobilistici che si rifanno a parole latine: Audi (dal latino, audire, cioè "sentire"; nome scelto per associazione di significato con il nome del fondatore della casa, August Horsch; "horsch" in tedesco vuol dire proprio "sentire") e Volvo (dal latino volvere, cioè "rotolare").

(da un pezzo scritto ma mai pubblicato sul foreign branding. col tempo magari pubblicherò anche le altre 6 cartelle...)

3 comments:

e.BreakeR said...

Eh si, e certe passioni italiani alla fine credo che ci si rotorcano contro come dei boomerang. Il nome e lo spot pubblicitario televisivo della pizza Cameo 'Ristorante' è assolutamente british.

Come altro contrappasso mi ricordo che ad Amsterdam avevamo creato uno slogan per una caffetteria che si chiamava "Ritazza".. e cioè "il caffè che non vale una cazza"

:)

jps said...

La pubblicità della Pizza Ristorante: le prime 2-3 volte che l'ho vista ero convinto che fosse uno spot dell'Associazione Ristoratori per invogliare ad andare a mangiare la pizza in pizzeria. Vedi te.

Anonymous said...

A proposito di pizza, pare che il dominio "pizza.com" sia stato venduto all'asta per 2,6 milioni di dollari ad un tizio del Maryland che lo aveva originariamente registrato 14 anni fa per soli 20 dollari...Dategli un'occhiata, è molto carino: http://www.pizza.com/index.php
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