Monday 31 March 2008

Le Grandi Biografie (1): Thomas Midgley, Jr.

Amabile ingegnere e inventore, di cui pochi hanno sentito parlare, Thomas Midgley Jr. è forse il meno noto fra gli uomini che hanno cambiato il mondo.

Nato nel 1889 a Beaver Falls, Pennsylvania, nel 1921 lavorava presso una sussidiaria della General Motors. Gli fu affidato il compito di risolvere il problema dei motori che "battevano in testa", assai diffuso in quel periodo per via della scarsa qualità della benzina (nel cilindro del motore a scoppio la miscela di carburante e aria si accendeva troppo presto, prima che scoccasse la scintilla, e “detonava” con danni al motore stesso). Midgley provò ad aggiungere alla benzina oltre 31,000 sostanze diverse, procedendo spesso per caso (si dice che provò persino con l'urina e la saliva), finché non trovò che il piombo tetraetile, un derivato organico del piombo, funzionava egregiamente.

Peccato che funzionasse egregiamente anche come agente cancerogeno e tossico. Quando, decenni più tardi, vennero alla luce i problemi ambientali e di salute che il piombo provocava, pur di sostenere il suo operato arrivò a inalarlo direttamente in pubblico e a versarne una piccola quantità sulla mano per dimostrare che era innocuo, salvo poi dover passare settimane a disintossicarsi. Il piombo venne ritirato come additivo della benzina nel 1986.

Quasi a "scusarsi" di quella malaugurata invenzione il nostro si dedicò, anni più tardi, al problema dei gas refrigeranti per i frigoriferi: all'epoca erano in uso anidride solforosa e ammoniaca, entrambi tossici e di odore sgradevole. Midgley li sostituì con i clorofluorocarburi, gas inodore che considerava del tutto innocui; presto vennero utilizzati in vari altri ambiti, dai pesticidi alla plastica, finché nel 1974 non si scoprì quali devastanti effetti i CFC avevano sullo strato di ozono.

Nella sua carriera Midgley registrò oltre 117 brevetti, finché non fu costretto a ritirarsi per aver contratto la poliomielite. La sua morte (1944) però è davvero tragicomica: data la scarsa mobilità causata dalla malattia, inventò una macchina a cavi e pulegge per alzarsi dal letto.

Purtroppo non ebbe tempo di perfezionarne il funzionamento e morì strangolato dalla sua stessa invenzione, all'età di 55 anni.

Mi chiedo cosa aspettino a farci un film.

Nella prossima puntata: l'uomo che ha salvato il mondo.