
Diversi gli esempi anche tra la gente comune. In Svezia, per protestare contro una legge che limita la creatività nell’assegnazione dei nomi ai figli rifiutando quelli che “possono creare disturbo a chi li porta”, una coppia ha cercato di registrare all’anagrafe per il loro primogenito il nome Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116, che è stato, per l’appunto, rifiutato. In tutta risposta la coppia ha scelto come nome semplicemente la lettera A, ma anche questa proposta non è andata a buon fine.
Il politico americano Byron Anthony Looper, quando era in corsa per le elezioni locali nel 1998, cambiò il suo nome legalmente da “Anthony” a "Low Tax”, diventando così noto col nome di Byron Low Tax Looper. Evidentemente un segno della sua scarsa stabilità mentale, dato che poco dopo si rese responsabile dell’omicidio del suo principale avversario politico (sta ora scontando l’ergastolo).
Forse per spirito di emulazione, il politico inglese John Desmond Lewis ha cambiato il suo nome in onore di un personaggio dei Monty Python, diventando così noto come Tarquin Fin-tim-lin-bin-whin-bim-lim-bus-stop-F'tang-F'tang-Olé-Biscuitbarre.
Diversi i casi di nomi cambiati legalmente per motivi pubblicitari: l’americana Terri Hiligan, per la cifra di 15mila dollari, si chiama ora GoldenPalace.com (il nome di un casinò online);
Un ingegnere informatico americano di nome Jon Blake Cusack ha dato il suo stesso nome al figlio, ma al posto del classico suffisso ‘Jr.’ ha preferito un più moderno ‘2.0’.
Curioso, infine, il caso di Jaime Lachica Sin, prelato filippino divenuto noto come “Cardinal Sin” (“peccato mortale”).
Infine, il record per il nome più lungo del mondo (certificato dal Guinness dei Primati) spetta a Hubert Blaine Wolfeschlegelsteinhausenbergerdorff (questa la forma da lui usata per iscritto), un signore tedesco soprannominato “Wolfe+585”, perché il suo terzo nome è composto da ben 590 lettere.
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